LA FOCALIZZAZIONE DEI PARCHI TEMATICI E COME MI MUOVEREI SE FOSSERO MIEI

Pubblicato da Giacomo il

 

LA FOCALIZZAZIONE DEI PARCHI TEMATICI E COME MI MUOVEREI SE FOSSERO MIEI

LA FOCALIZZAZIONE DEI PARCHI TEMATICI E COME MI MUOVEREI SE FOSSERO MIEI

Come molti di voi sanno vivo sul Garda, in uno dei più famosi e turisticamente attivi territori italiani.

Qui il turismo è di casa, credo sia una delle poche destinazioni in cui le attività da visitare sono così tante che forse nemmeno io, che le devo testare per lavoro, le ho ancora provate tutte.

Uno degli attori fondamentali, che attrae così tanto turismo sul Garda, è ovviamente la categoria dei parchi tematici; non credo, almeno a mia conoscenza, vi siano altre destinazioni turistiche che, percorrendo solamente al massimo due ore d’auto ( mediamente questo è il tempo che i turisti sono disposti ad investire per visitare un’attrattiva turistica), abbiano più di 10 parchi tematici di vario tipo.

La fortuna mi permette, per lavoro, di conoscere molto bene ognuna di queste realtà, incontrando spesso personalmente, molti dei titolari o dei manager che li gestiscono.

L’enorme varietà permette agli amanti dei parchi di visitare la destinazione proprio per tale peculiarità, infatti la presenza di tante aziende tematiche, grazie alla differente offerta, rende il Garda attrattivo ad un grande quantitativo di turisti interessati a questo mondo.

So che siete incuriositi e vorreste chiedermelo!? No nessuno tra i parchi si odia, anzi si supportano e stimano molto, consci che, maggiore è l’investimento del comparto maggiore saranno i giovamenti per tutti, soprattutto in tema numero di visite.

Stiamo cercando di consigliare da anni una promozione condivisa, promuovendo la destinazione nelle fiere di settore creando in tal modo un unico stand denominato parchi del Garda, con l’obiettivo di aumentare la risonanza comunicativa ed il contenimento dei costi.

Addirittura ogni anno noi come GardaLanding organizziamo un pranzo conviviale in cui tutti i manager/ titolari dei parchi, durante quest’incontro, possono conoscersi tra di loro creando, come già successo, partnership e co-marketing.

Ho imparato molto stando con ognuno di loro, nei diversi momenti in cui ci siamo scambiati consigli, visioni e competenze.

 In questo articolo vi voglio raccontare, in modo molto personale, i tanti punti di forza ed alcuni di debolezza in ambito comunicativo che ogni parco inevitabilmente ha.

Partiamo dal più semplice, il numero uno dei parchi in Italia.

Mr Gardaland;

che vuoi dirli? È IL LEADER DI MERCATO nonché il trascinatore della destinazione

Ha competenze strategiche, risorse economiche e di personale per insegnare di diritto nelle univeristà del turismo.

Vuole ovviamente colpire un target ospite molto variegato e ne ha tutto il potenziale. Comunicativamente è ovunque ed è, ad insindacabile giudizio, il leader dei parchi in questo. Ha aumentato la sua reputazione a livello europeo grazie anche alla creazione di tre strutture ricettive tematizzate.

Mi trova molto concorde con le azioni ideate per aumentare la spesa media di ogni persona stimolando, durante la giornata, qualsiasi acquisto ulteriore collegata al divertimento, fino all’ultimo progetto, il biglietto Vip.

Bellissima la virata verso un abbonamento molto economico, tanto il guadagno primario ormai non è più derivato dal ticket d’ingresso ma, dal consumo all’interno del parco da parte dell’ospite in diversissime modalità ( chi acquista l’abbonamento mediamente 5 volte l’anno visita Gardaland, psicologicamente, essendo l’ingresso gratuito, 20 euro a persona lì lascia all’interno ogni giorno).

Questo stratagemma comporta un grande aumento di ospiti che ne consengue un aumento nei consumi e di sponsor interessati a promuoversi all’interno del parco.

Gardaland però sta cambiando punto di focalizzazione, infatti pian piano sta abbandonando la comunicazione volta al target giovanile ( solitamente puntava alla generazione 10/40 anni per capirci), per virare su quello delle famiglie con bambini piccoli, creando le nuove attrazioni dedicate proprio a quell’età.

Ciò avviene per due ragioni, la prima: questo segmento è il più alto spendente in termini di consumi nel parco, mentre in secondo luogo per difendere questo specifico asset dall’inserimento di Leolandia, che progressimanente è intervenuta erodendo quote di mercato nel target family; una fascia di clientela che Gardaland, nell’ultimo periodo aveva meno curato. Credo però sia difficile in tempi stretti rifocalizzare il centro comunicativo sui bambini, perché di conseguenza scoprirebbero il target più adulto ( non vado dove promuovono Peppa Pig ed altre attività per i bimbi piccoli, vado a Movieland che è il parco dei più grandi).

Così facendo Gardaland rischia, se Movieland annusasse la situazione, di rafforzare, nel lungo periodo, un competitor aiutandolo a posizionarsi perfettamente nel settore di mercato abbandonato dal leader

COSA FAREI SE IL PARCO FOSSE MIO?

Unico consiglio che darei è, come già stanno facendo per il parco acquatico e per Sea Life, lasciare la focalizzazione di Gardaland intatta( cambiare la percezione di un brand posizionato da così tanti anni è molto complicata anche per un colosso come quello di Merlin). Avrebbe invece più senso creare un nuovo mini parco, con una storia ed un nome molto vincente ( che ne so Prezzemololand) per i bambini ( come solo la Merlin sa fare).

Costruirei un’entrata ed un biglietto ad hoc, promuovendo un nuovo Brand come se fosse staccato da Gardaland.

In questo modo potrei comunicare 2 diverse realtà specializzate, Gardaland per i più grandi mentre Legoland Waterpark e Prezzemololand per i più piccini, sfruttando comunicazioni differenti su canali completamente scollegati.

 Addirittura me la giocherei così con Prezzemololand, essendo il parco per i bambini fino ai 12 anni, creerei una sorta di countdown per i bambini che dal 13esimo anno potranno svolgere la prova di ammissione al parco dei grandi cioè Gardaland ( creando un percorso dedicato solamente a chi compie 13 anni, ovviamente aumentando il prezzo dell’offerta, con premio finale annesso).

Poi ovvio che vi sarà il biglietto famiglia dedicato ai 3 parchi ecc, come Gardaland ha già ben attivato da tempo con Sea Life.

Alla fine della storia l’esborso per Gardaland sarebbe molto economico,si parla di creare un nuovo ingresso e dei reciniti in più che lo dividono, inserendo una dogana che permetta di transitare da Gardaland a Prezzemololand e viceversa, ma a livello comunicativo i 2 parchi sarebbero sicuramente più attrattivi e performanti in ogni target interessato.

MAGARI PRIMA O POI QUALCHE CONSULENTE MERLIN CI PENSERA’

Passiamo a MOVIELAND

Sicuramente si è posizionato molto bene nel target ragazzi, osando dove a Gardaland non è concesso avventurarsi, cioè su attrazioni e spettacoli “guidate direttamente” dall’uomo.

La parola che lo contraddistingue per me è ADRENALINA

Perché Movieland ha un dettaglio unico molto importante; alcune attrazioni sono comandate veramente da essere umani. Ad esempio Kit e Magma hanno quella percentuale di rischio maggiorata in quanto, le attrazioni non sono collegate a rotaie, ma proprio guidate da stuntman esperti. Credo stia proprio qui il bello, sentire l’adrenalina che sale quando speri che l’autista non sbagli. Vi sono spettacoli con esplosioni controllate o evoluzioni con moto che, cannando anche un’ingranaggio della storia, potrebbero produrre danni seri.

Vi sono poi le jeep reali in Pangea guidate dagli ospiti ed infine secondo me l’attrazione comunicativamente più importante ed iconica di Movieland; ossia la horror house. Strepitosamente terrificante! Credo che qui abbiano osato fermandosi proprio sul filo del rasoio, non preoccupandosi dei deboli di cuore ( con infarti annessi) ma, puntando proprio alla voglia dei più temerari di visitare la casa dell’orrore penso più terrificante d’Italia ( non so come sia quella di cinecittà quindi non posso giudicare).

Diciamo che l’idea differenziante che particolarizza il parco degli Amicabile è proprio questo; aver creato un contenitore alzando ( quasi pericolosamente aggiungerei) l’asticella dell’adrenalina. Cosa che Gardaland non si sentiva di fare, per ovvie regole da multinazionale. Credo fosse uno degli unici modi per poter cercare di differenziarsi da Gardaland. Quindi bravo Fabio per questa scelta.

COSA FAREI SE IL PARCO FOSSE MIO:

Giocherei molto di più su quest’idea del rischio reale; per me lo slogan dovrebbe raccontare bene il suo punto forte; no, non è il parco dedicato al tema cinema ma, dove le attrazioni sono guidate da umani che possono sbagliare. Questo attirerebbe molto più il turismo amante del rischio e non solo l’interessato ai rollercoster ed alla velocità in totale sicurezza ( che andrebbe a Gardaland). Quasi comunicando, in modo velato, la possibilità che la barca di Kit si possa ribaltare.

Importante invece:

Slegherei completamente Movieland, Medieval times e Caneva promuovendole come 3 realtà differenti, creando così una comunicazione unica sia sui social che in Internet. I parchi sono completamente diversi quindi perché comunicare con lo stesso contenitore Canevaworld? In questo modo implicitamente si da più importanza a Caneva che a Movieland… Ogni brand, sempre, deve avere un suo sito ed una sua comunicazione perché ogni realtà ha una sua targetizzazione completamente specifica. Il biglietto 1 giorno 2 parchi lo si può vendere comunque comunicando che Movieland e Caneva hanno preso quest’accordo, senza informare che i 2 parchi sono della stessa proprietà.

Inserirei poi un coupon sconto per coloro che concludono la giornata, da riutilizzare a Medieval times o Rock Star cafè, creando una nuova dinamica dei prezzi ( ma non posso svelare tutte le mie carte altrimenti quando Fabio mi contatterà per una consulenza che gli racconto J J)

Penserei poi alla possibilità di creare dei biglietti Vip collegati ai salta coda ed altri vantaggi per gli ospiti più alto spendenti. Per me in ogni realtà di questo genere vi deve essere la possibilità, per chi può permettersi d’essere coccolato, di poter usufruire di pacchetti particolari pagando un sovraprezzo.

Ora tocca a CANEVA

che è IL RE DELL’ACQUATICO PER I TEEN.

Il suo target, come per movieland, sono i ragazzi che vogliono divertirsi tra super scivoli e piscine con le onde; nettamente meno adatto per bimbi piccoli ( stavo per affogare da piccolo lì con le ciambelle, forse ai tempi c’era proprio Alberto come bagnino, ma questa è un’altra storia). Il punto di forza sono lo Stukas ed il twin peaks, quindi scivoli super adrenalizzanti.

Ormai in tanti anni Caneva ha trovato il suo spazio ed il suo target specifico facendolo, a detta di Fabio, guadagnare un sacco di soldi. Come dargli torto, ha avuto la bravura di essere l’unico parco acquatico a Lazise ma, a mio avviso, ora dovrà ancora più specializzarsi, visto l’arrivo del Water Merlin park.

COSA FAREI SE IL PARCO FOSSE MIO:

Ora è il momento giusto; Caneva se gioca bene le sue carte ha l’opportunità di prendere il volo.

Gardaland lancia il suo Water park, una grandissima notizia per Caneva. Come direte voi? apre un competitor gigante ad 1 km, non è una buona nuova!!! Certo rispondo io, è proprio lì la figata!

Se Caneva fosse mio sfrutterei la comunicazione potentissima di Legoland a mio favore. Il marketing dice, se non puoi competere con il leader ( e Caneva non può competere con Merlin) la tua unica speranza è fare il contrario di ciò che sceglie lui sfruttandone però la promozione.

Sapendo che il parco Merlin sarà improntato per i bambini piccoli, punterei la comunicazione completamente a favore del mio target, lasciando combattere Gardaland, Cavour e Riovalli per accaparrarsi i più piccoli, sapendo perfettamente che i miei 2 parchi sono focalizzati sui grandi ( abbandono un 40% di mercato per possedere esclusivamente l’altro 60%)

In questo modo diverrei il parco acquatico numero 1 sul Garda per i ragazzi dai 12 anni in su, senza competitor vicini ( il primo diverrebbe Acqualandia e non Legoland).

Lo slogan da utilizzare dovrebbe riposizionare Legoland come un qualcosa di completamente differente da me. Potrebbe essere ad esempio questo “dai sondaggi Legoland Water Park risulta essere il parco più adatto per i bambini da 0 a 12 anni. Il sondaggio continua informando che gli intervistati sopra i 12 anni indicano come parco più amato Caneva” giocherei poi molto su percezioni legate all’età, ad esempio “ Mamma sono diventato grande, finalmente posso andare a Caneva”.

“Ruberei” poi tutto il casino comunicativo che farà Gardaland sfoderando una semplice idea, nel marketing territoriale utilizzando un semplicissimo messaggio. Sapendo che il parco di Gardaland sarà a numero chiuso scriverei, “Oggi hai indossato il costume ma non sei riuscito ad utilizzarlo?Il più grande parco Acquatico del Garda ti aspetta ad 1 km da Legoland Water park. Tranquillo! Qui entrerai sicuramente”. Vedrete quanti genitori renderanno i loro bambini da tristi a felici.( visto che comunicativamente non potrò mai avvicinarmi a Gardaland, userei la loro pubblicità in mio favore. Poco corretto? Non lo so, ma credo sia l’unico ragionamento possibile per salvarmi)

Cercherei di potenziare il team marketing e vendita. Per quanto Albi sia l’uomo rappresentativo di Caneva World non può essere l’uomo ovunque. Credo abbia bisogno per forza di essere affiancato oppure che gli sia raddoppiato lo stipendio ( Alby mi devi una birra).

Ultimo punto; come detto per Movieland, separerei la comunicazione dei parchi e soprattutto diminuirei i tipi di biglietti, al massimo 3 tipologie di ticket, altrimenti l’offerta è di difficile comunicazione ( un giorno racconterò la psicologia sui prezzi con la metafora delle giacche, anzi aspetta che me lo scrivo nelle note va).

Stando in tema parchi acquatici arriviamo a CAVOUR

IL PARCO TOP PER IL RELAX FAMILIARE

Questo è il messaggio che il parco cerca di mostrare ai suoi ospiti.

Vuoi passere una giornata immersi nella natura e nella tranquillità con tutta la family? Cavour è il luogo ideale, addirittura i bimbi sono controllati da animatori, quindi tu genitore puoi permetterti di rimanere in santa pace spaparanzato al sole od al baretto a bere le birrette.

Pur di dimensioni non paragonabili a Caneva e Gardaland il parco di Valeggio si è creato il proprio bello spazio nel mercato territoriale. Credo che abbia trovato la propria giusta strada e non debba guardare la concorrenza come un pericolo.

Si specializza maggiormente su di un ospite del territorio limitrofo, creando un’affluenza di reapeaters molto importante. È visitato poi da quel turismo straniero che cerca serenità, autenticità e perché no, apprezza i luoghi visitati dai residenti gardesani.

L’equazione prezzo/ beneficio è rispettata ed i punti di forza come già espresso, sono la tranquillità per gli adulti e la spensieratezza per i bambini, facendone un parco perfetto per le famiglie.

COSA FAREI SE IL PARCO FOSSE MIO:

Unico consiglio che mi sento di scrivere.

Deciderei una linea comunicativa da seguire nel lungo termine. Logo, slogan e quindi focalizzazione non possono continuamente cambiare. L’eliminare dal logo la parola Waterpark per il mio modesto parere è stato un errore ed anche lo slogan un mare in un parco non lo condivido. Spiegandomi meglio la piscina con la sabbia caraibica è sicuramente bellissima ma, gli ospiti non vengono a Cavour per quel motivo, giungono per la tranquillità e serenità che si respira.

Secondo me il punto di targetizzazione dovrebbe essere scritto nello slogan: il parco acquatico scelto dalle famiglie del Garda ( od una cosa simile).

Ultima puntualizzazione; non toccate Camillo, Camillo sta a Cavour come Prezzemolo sta a Gardaland.

Ci avete investito tanto tempo e soldi per utilizzare benissimo il martello visivo dell’Ippopotamo serfista, che si è inserito perfettamente nelle nostre menti! Non mandatelo in pensione vi prego!!

Nel mio racconto poi, ha sicuramente un meritato spazio, RIOVALLI

Lo considero l’EVER GREEN!

Perché c’è da una vita ed è il punto di riferimento di tutti i giovani ragazzini della sponda centrale del Garda veronese ( Ci andavo sempre anch’io con il grest). Ha moltissimi scivoli e divertimento per i più piccoli.

La sua attrattiva migliore è una basso costo d’entrata associato ad un’ottima qualità. Il Riovalli non ha troppi interessi d’espansione, è ormai una macchina ben oliata e ben gestita dal mitico Orlandi che, imprenditoralmente a mio avviso sta riuscendo ad ottenere il meglio da un parco di tale portata.

Come per Cavour anche Riovalli si è specializzato nel mercato territoriale, divenendo il punto di riferimento delle famiglie che da Rovereto alla Valpolicella hanno nel parco, la miglior attrazione in cui sbolognare in sicurezza i propri figli. Negli anni infine è riuscito a targetizzarsi perfettamente nel mercato territoriale 0 – 20 anni.

Grande idea la sua tessera Card sconto che “ab illo tempore” imperversa in tutto il territorio Veronese, sfruttando questo potente strumento marketing prima che altri lo copiassero.

SE IL PARCO FOSSE MIO:

Che vuoi che consigli, sono forti da sempre. Forse cercherei qualche strategia per allungare l’apertura anche al mese di maggio e settembre. Non investirei troppe energie nel mercato turistico, se non nei comuni a se vicini, per non entrare in spese comunicative troppo elevate per raggiungere obiettivi degni di nota.

Bene; siamo arrivati alla conclusione dell’articolo.

Lo so cosa state pensando! Ma Giacomo ci sono molti altri parchi sul o vicino il Garda di cui parlare!!!

Certo che lo so, ma il mio tempo è finito e mi sembra già troppo lungo questo articolo; quindi vi lascio alla puntata numero 2 ( sto guardando la Casa di Carta da cui ho imparato l’arte della suspance e dell’attesa). Nei prossimi appuntamenti allora parlerò di SIGURTÀ, NATURA VIVA, parchi Termali, LEOLANDIA, FICO, VITTORIALE e dei parchi più piccini del Garda.

Vi lascio con la frase che disse Ramon Eder, “ è tipico dei turisti lamentarsi dell’abbondanza dei turisti” ma per fortuna nessun turista si è mai lamentato dell’abbondanza delle attrazioni che può visitare nel Garda.

A Presto con la seconda puntata dove gli altri parchi saranno ampiamente raccontati.

E come sempre

Che Dio salvi il turismo

Vi abbandono con un gioioso saluto

Giacomo


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