I MIEI 8 CONSIGLI SU COME TRATTARE IL PROPRIO TEAM PER NON FARLO FUGGIRE

Pubblicato da Giacomo il

I MIEI 8 CONSIGLI SU COME TRATTARE IL PROPRIO TEAM PER NON FARLO FUGGIRE

Nel turismo, lo sappiamo tutti, il capitale umano è ciò che può far decollare o far sfracellare al suolo la tua attività. Lo sappiamo tutti ma spesso non capiamo come poter rapportarci con i nostri ragazzi, od ancora peggio, pensiamo di trattarli in modo amorevole ma ogni anno non capiamo perchè dobbiamo riformare il team.

In questo articolo voglio scrivere i consigli che noi seguiamo con ogni nostro collaboratore, sono molte altre anche le sfaccettature da considerare, ma partiamo dagli 8 più importanti dai.

1. SCELGO LA PERSONA RISPETTO AL PERCHE’ AZIENDALE:

La domanda secondo me più importante da farsi, non è tanto che tipo di team vuoi avere, ma che tipo di azienda vuoi essere, quali sono le tue qualità che ti contraddistinguono (toccheremo meglio l’argomento in un altro post).

Infatti dovresti avere un obiettivo aziendale importante ( ad es. il mio è aiutare il maggior numero di persone a migliorarsi nel marketing turistico) ed affiancarti persone che in primis amino e condividano il vostro obiettivo e si sentano parte di un progetto superiore; non solo una persona che debba raggiungere degli obiettivi, ma colui che segua l’azienda per degli ideali comuni. Avendo questo tipo d’approccio è molto più semplice sperare che davanti ad un’offerta economicamente più allettante, la persona non vi abbandoni.

2. GRATIFICARE CHI FA QUALCOSA:

Proprio perché coloro che lavorano bene sono difficili da trovare meglio dirglielo, ciò non vuol dire che dobbiamo essere sempre mielosi nei loro confronti, ma quando una persona del team svolge un’attività in modo migliore rispetto a quello che avremmo effettuato noi, riconoscerlo ringraziandolo e facendogli i complimenti mi sembra doveroso.

Perciò consiglio che anche per piccoli obiettivi raggiunti sia giusto un ringraziamento ed un riconoscimento.

Molto spesso, come dice Maslow, l’importanza dell’appartenenza e del riconoscimento sono meno forti solo del benessere fisico. Quindi essere riconosciuto in un gruppo di lavoro è importantissimo.

Questo comporta che, anche quando dovrete arrabbiarvi, accetteranno il vostro disappunto meglio, perché sono abituati anche ad essere lodati quando fanno bene

3. LASCIAR PROVARE CHI E’ PIU’ PREPARATO DANDOGLI TEMPO

Ognuno del nostro team di lavoro ha almeno una competenza spiccata; nel momento in cui si propone per gestire una situazione in cui è esperto, lasciamolo fare; concediamogli anche di sbagliare affiancandolo, aiutandolo a raggiungere il traguardo e premiandolo nel momento in cui il risultato sia positivo.

Vedo spesso titolari che si arrabbiano perché il personale non è in grado di svolgere alcun compito al di fuori dello standard, seguendoli poi nell’operativo ti accorgi che il capo non delega assolutamente nulla, ma poi pretende che il team sia in grado di svolgere tutto.

La delega è qualcosa che va costruita con il tempo, serve concedere fiducia e permettere di sbagliare.

4. RICONOSCERE ECONOMICAMENTE GLI OBIETTIVI RAGGIUNTI:

Dovremmo essere maggiormente abituati ad operare e premiare al raggiungimento di obiettivi, premi, bonus vendita e stratagemmi commissionali; se portati a termine dal team DEVONO essere PAGATI.

Ci aspettiamo che il gruppo di lavoratori operi al massimo dell’impegno per 1200 euro al mese; non funziona così. Periodicamente ogni persona deve essere motivata a far meglio, dovrebbe avere degli obiettivi minimi e successivamente dei goals, assieme decisi in apposite riunioni, che portano dei benefici all’azienda. Appunto, per ogni obiettivo raggiunto vi deve essere un premio economico.

L’esempio che qui calza a pennello è questo:

Un mio caro amico ha investito tante ore per studiare i piani telefonici ed internet della sua azienda, facendo molte ricerche ha permesso alla realtà per cui lavora di risparmiare quasi 10mila euro, negoziando un contratto molto favorevole con un operatore diverso. Ha svolto quest’attività senza che nessuno in azienda glielo chiedesse. Per questo obiettivo non ha ottenuto nemmeno 1 euro di premio. Pensate che se avesse ricevuto anche solo 100 euro di ricompensa, quest’attività l’avrebbe effettuata nuovamente nel futuro?

Le commissioni delle attività ancillari vendute in struttura non vengono lasciate allo staff? Non entro nel merito ma è un dato statistico, le attività che concedono questo genere di commissioni al personale ottengono maggiori recensioni positive dove rimarcano la gentilezza e la disponibilità del personale del ricevimento.

Premi mensili, premi per recensione ricevuta, obiettivi per ogni vendita e contest tra i dipendenti sono attività che non possono mancare in azienda. I 1200 euro sono la base per il tempo della persona al lavoro, i premi servono per ringraziare ciò che ognuno raggiunge. (Per sapere qualche consiglio su quali premi inserire all’interno del vostro team a breve un nuovo articolo)

5. TRATTA CON EDUCAZIONE IL TUO TEAM FACENDOLO SENTIRE PARTE DI UNA FAMIGLIA:

Credo sia scontato scriverlo, ma in alcune situazioni riscontrate, la sagra dell’ovvio non funziona quindi lo inserisco nei punti.

Trattate i vostri collaboratori come vorreste essere trattati voi. Il periodo del terrore è finito quindi urlare od insultare un individuo non vi aiuterà certo a mantenere l’ambiente gioviale e fecondo. Se continui a credere che essere severo sia sinonimo di essere un grande capo, perché chi incute timore è rispettato, t’informo che non siamo sulla strada giusta. La persona, quando continuamente è richiamata in modo maleducato, pensa 1 sola cosa, speriamo che quell’azienda a cui ho mandato il curriculum mi contatti. Scindete infine sempre il personale dal professionale e sarete rispettati, il voi ed il lei non funzionano più, la paura non aiuta la collaborazione, un team è alimentato dalla fiducia, dalla stima e dal rispetto reciproco.

Come noi pretendiamo rispetto dal gruppo anche il team se lo merita da noi.

6. DI SEMPRE CIO’ CHE PENSI:

Si onesto con il tuo gruppo di lavoro. Se sarai sempre te stesso e non gli mentirai le persone ti seguiranno e ti rispetteranno. Menti anche 1 sola volta a loro o non mantieni la promessa? Avrai completamente perso la loro fiducia quindi il rispetto.

L’essere umano ha sempre paura di fidarsi di qualcuno, ma quando trova quella persona a cui affidare una sfera così importante come il lavoro difficilmente lo abbandona.

Per questo motivo paga lo stipendio in tempo ( nel caso in cui non riesci avvisa la persona spiegandone il motivo francamente), mantieni le promesse, soprattutto se prometti dei premi in denaro al raggiungimento di un obiettivo.

Insomma mantenere la promessa, non mentire al proprio team e raccogliere il coraggio per informare anche di notizie negative fa di te una persona in cui riporre fiducia.

7. FORMARE IL TEAM:

Come abbiamo detto in precedenza il team nel turismo è indispensabile, quindi concordi con me che avere un team formato è importantissimo. Continue riunioni portando nuovi spunti su cui lavorare, meeting formativi con la forza aziendale sono da svolgere periodicamente.

Nel periodo più tranquillo predisporre corsi di vario genere molto specifici pagati dall’azienda è d’importanza assoluta. Spesso si possono predisporre alcuni corsi specifici molto costosi come premio per i dipendenti più meritevoli.

Difficile che una persona preparata voglia abbandonare un’azienda che continua ad investire in lei tramite corsi che ne migliorino le competenze.

8. FARLO E NON SOLO DIRLO:

Ho lasciato per ultimo il punto più importante. Quello che chiamo, punta il dito contro te stesso.

Come si dice sempre il team è lo specchio del titolare, questo perché volente o nolente il personale prende i pregi ed i difetti che ha il capo della baracca, è innegabile.

Quindi se qualsiasi di noi spera che il team segua ciò che diciamo è veramente distante dalla verità. Le persone svolgono ciò che noi FACCIAMO, quindi la coerenza è tutto nella vita.

Non possiamo pretendere che il team sia sorridente se per primi noi non lo siamo, se speriamo che l’ufficio sia in ordine se noi per primi non lo teniamo ordinato è complicato, se arriviamo sempre in ritardo come pensiamo che il team sia puntuale?

Ricordiamoci bene questo, noi siamo i capi, coloro che hanno la responsabilità. Non possiamo permetterci di non mostrare come svolgere ogni minimo compito. Non basta dirlo, serve mostrarlo.

Arrivati alla conclusione dei miei consigli vi lascio con quest’ultimo pensiero.

Quando si entra in qualsiasi attività basta poco tempo per capire dall’aria che si respira se il gruppo è unito o se nel team vi è qualche dissapore e difficoltà. Spesso in poco tempo si riesce a comprendere anche qual è questo problema che non permette un clima disteso; frequentemente il dissapore deriva dal rapporto con il titolare.

Solitamente chi coltiva un team affiatato sono quelle aziende che ottengono di conseguenza ottimi risultati; perché il team è tutto nel turismo.

O meglio, come dice He Luccock, Nessuno può fischiettare una sinfonia. Ci vuole un’intera orchestra per riprodurlo, nel turismo è lo stesso; nessuno può svolere tutto, ma assieme più persone possono sviluppare progetti turistici fenomenali.

Certe aziende aspettano la scintilla del titolare per far si che il gruppo appicchi il fuoco del successo.

Come sempre che Dio salvi il turismo

Gioiosi saluti

Giacomo


1 commento

Roberto Van Heugten · Luglio 18, 2020 alle 4:36 pm

Leggendo questi paragrafi ho ripensato a un’esperienza recente in hotel.
Purtroppo ho dovuto richiamarla alla mente soprattutto per gli aspetti negativi che tu hai sottolineato nei sacrosanti paragrafi di questo post.
Peccato scoprire che certe perle del nostro territorio rimangono chiuse nell’ostrica di abitudini secolari che non si riesce a scalzare…
Grazie per il post!

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