LA FOCALIZZAZIONE DEI PARCHI TEMATICI E COME MI MUOVEREI SE FOSSERO MIEI PARTE DUE

Pubblicato da Giacomo il

LA FOCALIZZAZIONE DEI PARCHI TEMATICI E COME MI MUOVEREI SE FOSSERO MIEI

La puntata uno di SE IL PARCO FOSSE MIO ha destato molta curiosità e tanto clamore; chi mi ha preso in giro, chi mi ha fatto i complimenti, chi mi ha invitato a parlare sul proprio canale, chi non è concorde con quello che scrivo (ringrazio molto chi puntualizza); insomma un bel casino.

Per questo motivo continuo a raccontare la mia visione dei parchi rimanenti, alcuni di questi sono anche i più belli e particolari.

Quindi se siete d’accordo, tutti belli e concentrati, partirei…

Iniziamo quindi con uno dei parchi più particolari del Garda, ossia il parco giardino SIGURTÀ:

Ha molte fortune; in primis di essere così particolare da non avere seri competitor, in secundis d’avere un prezzo d’entrata basso che permette alle scuole, grest ed associazioni di organizzare gite al proprio interno.

Il punto forte comunicativo del parco è quindi la natura, perciò attira orde di turisti amanti del verde, delle passeggiate e della tranquillità.

Ha un team fantastico e sfrutta al meglio la propria targettizzazione ( esempio utilizza molto bene comunicativamente i numerosi premi vinti), annovera tra le sue fila il miglior venditore parchi di tutto il Garda e forse anche fuori destinazione ( dai Walter mi dovrai una cena per questa citazione).

Organizzati molto bene per ottenere ricavi extra nel parco con proposte interessanti come utilizzo di noleggio golf car (assimilabile ad un pacchetto vip), trasporto in trenino e noleggio biciclette.

COSA FAREI SE FOSSE MIO?

Visto che il parco ha una lunga apertura (da marzo a novembre) forse inventerei un’attrattiva che lo renda accattivante anche con il caldo di Luglio e parte di Agosto; momenti in cui Sigurtà è meno visitato.

Queste però sono quisquiglie, in quanto il Giardino è riuscito ad ottenere negli anni un incremento di visitatori enorme, dimostrando un camaleontico adeguamento alle richieste del pubblico.

Aggiungerei uno slogan accattivante (come ad esempio dove i fiori sbocciano tutto l’anno). Tradurrei in Inglese il nome, per rendere il parco internazionale; come ormai è già nei fatti (ma qui Giulia sicuramente sa già meglio di me che fare).

Speranza per il Garda, che i 2 fratelli Sigurtà riuscissero a relazionarsi maggiormente, perché se cooperassero di più chissà dove arriverebbe la realtà di Valeggio.

Parliamo subito dopo del Parco NATURA VIVA:

Credo che tra tutti sia quello più difficile da comunicare ed anche quello più fragile.

Una grandissima idea la creazione del dottor Avesani, che permette a molte famiglie, di vedere tantissime specie di animali da tutto il mondo.

Natura viva è adatto per famiglie che vogliono mostrare ai propri figli realmente come sono gli animali che vedono spesso nei cartoni animati, sapere che la mucca non è viola come descritta dalla Milka ( copiata da Seth Godin) e che i pesci nella realtà non si possono ingrandire dal vetro dell’acquario come sul cellulare.

La realtà è poi adattissima per passeggiate all’aria aperta immersi nella natura, o per un safari in auto (un giorno vi racconterò quando un ippopotamo a Natura Viva ci ha attaccato quasi ribaltandoci l’auto) insomma una bella passeggiata immersa negli animali e nella natura.

Il problema principale è comunicare che questo parco non è uno zoo.

Anzi, che aiuta molti animali altrimenti destinati alla morte ad essere prima o poi reintegrati nel loro habitat.

Il biglietto d’ingresso alla fine serve semplicemente per contribuire al mantenimento degli animali che, a differenza degli altri, non chiude mai in quanto questi devono essere accuditi 366 giorni l’anno nel caso di quello bisestile

Diciamo che il messaggio del parco è nobile ed importantissimo, il problema è che molte persone non lo percepiscono, semplicemente perché non si soffermano a leggerne i risvolti etici, dando per scontato che sia un parco che maltratta gli animali.

Nel sito questa missione è raccontata molto bene ed anche all’interno del parco si capisce tutto questo, soprattutto grazie ai momenti in cui viene mostrato come consegnano il cibo agli animali.

Il Team Marketing è sempre più numeroso e questo è fondamentale perché di contenuti da raccontare in una realtà così unica ce ne sono un’infinità.

Anche in questo caso i risultati del parco sono stati oltre le più rosee aspettative, inserendosi di diritto all’interno della cerchia dei giardini tematici più visitati in Italia.

La nascita di Natura Viva è essa stessa una storia da raccontare perfetta, da utilizzare molto nel marketing.

Negli ultimi anni ha avuto una crescita di visitatori veramente repentina. Molto bravi

COSA FAREI SE FOSSE MIO:

Già Maria ed il suo team hanno sinceramente ottenuto grandissimi risultati, raccontando una storia che era veramente difficile da comunicare.

Il logo è stupendo, lo slogan che utilizzerei, per far comprendere la missione del parco potrebbe essere NATURA VIVA vieni a conoscere i 1500 ( non so quanti siano) animali salvati, mettendo proprio l’accento su questo punto.

La comunicazione dovrebbe puntare completamente sulla salvezza di ogni animale, che altrimenti, senza Natura viva o realtà simili, sarebbe certamente morto.

Cercherei poi di riuscire a rimanere aperto tutto l’anno; destagionalizzando con iniziative diversificate, predisponendo aree anche al coperto come la nuova serra ( grandissima idea).

In quanto il parco ha purtroppo quasi i medesimi costi ogni mese quindi non può permettersi la chiusura al pubblico.

Cercherei di sensibilizzare le donazioni da parte degli animalisti, focalizzando l’attenzione sul benessere degli animali, aumentando la percezione di Natura Viva come il convalescenziario degli animali in difficoltà.

So che è un lavoro difficile, credo il lavoro comunicativo più complicato tra tutti i parchi.

Ma è l’unico modo per rendere l’idea semplice da comprendere.

Oltre a queste minuzie il parco è veramente veramente comunicato al meglio.

Passiamo ora da una realtà unica ad un altro settore molto particolare come quello termale

Partiamo da AQUARDENS: in una parola lo considero il PARCO TERMALE PER TUTTI

Ho avuto la fortuna di seguirli dal primo anno di apertura, operando molto con loro.

Il mondo termale è molto variegato ed obiettivamente è veramente un parco unico, grandissimo e diversificato.

Possiamo definirlo un po’ il Gardaland dei parchi termali ed anche la sua storia imprenditoriale s’intreccia molto con la storia di Prezzemolo.

Qui entriamo in una realtà molto complicata e difficile da comunicare.

Infatti il parco è così grande che cerca di coniugare all’interno di se stesso tutti i target esistenti nel panorama.

Diciamo che in poche parole Aquardens accoglie tutti gli amanti delle terme e del benessere, senza alcun tipo di distinzione.

Considero il parco di Pescantina come il più importante contenitore acquatico annuale della zona.

Svolgono un sacco di mirabili iniziative per i bambini, per le mamme in cinta, per i pensionati, per i giovani innamorati, per gli sportivi che vogliono rieducarsi e proposte per aziende.

Coniugano all’interno della proprio contenitore chi ama la tranquillità ed il relax che solo le terme sa concedere e chi invece vuole passare del tempo con gli amici divertendosi nell’acqua calda.

Terme vuol dire utilizzo delle proprietà benefiche collegate molto alla salute ma, all’interno vi è anche una zona dedicata ad un beer bar marchiato da un notissimo brand birraiolo.

Vi è poi tutta la zona adibita alle grande spa show.

In cui vengono svolte ciò che secondo me sono l’unicità di Aquardens; gli show aufguss in queste giganti arene. Molto belle, particolari e suggestive.

Infine vi è la parte dedicata alla spa più lussuosa ed ai trattamenti.

Quindi Aquardens alla fine cos’è? Perché è chiaro che non può essere tutto questo assieme.

E’ come dire ti propongo un auto sportiva, divertente da guidare e prestazionale ma grande, adatta alle famiglie con un bagagliaio spazioso, che consumi poco e che costi ancora meno. Irrealizzabile.

Credo che Aquardens possa essere vista come un parco termale divertente, in cui andare con gli amici e trascorrere dei momenti divertenti, durante il quale ascoltare il dj, vedere lo show aufguss, passeggiare nella spiaggia e bersi un drink nei bar in acqua.

Insomma un paese dei balocchi per gli adulti.

Il parco è in continua crescita anno su anno e godeva ( come tutti prima del virus) di ottima salute sia economica che di visitatori.

Obiettivamente però credo che tutti questi target così inseriti assieme siano improponibili, se comunicati in questo modo, anzi alcuni tra loro inevitabilmente cozzano ( io voglio riposarmi e vicino ho il bimbo che gioca con l’acqua. In questo modo nessuno è felice).

COSA FAREI SE IL PARCO FOSSE MIO:

Farei un’unica scelta che forse cambierebbe tutto.

Focalizzerei finalmente Aquardens; come un contenitore di molti altri parchi.

Mi spiego meglio, Aquardens rimane uguale, non cambia, prezzo identico ma aggiunge ( come espresso per Gardaland nella puntata uno) 3 differenti entrate.

Dividerei quindi il parco in 3 diverse zone connesse tra loro da apposite entrate:

– Il primo ( chiamato Acquakids);

Completamente dedicato ai bambini ( penso alla parte destra del parco) con scivoli, piscine tranquille, animatori e tanti tanti bambini

– La zona centrale ed interna dedicata ai soli adulti (chiamiamola che ne so Adults Gardens)

In cui poter chiacchierare, festeggiare e divertirsi tranquillamente tra adulti potendo utilizzare la zona centrale del parco e la grande Spa.

Qui nessuno ha come obiettivo finale più di tanto il benessere ma la finalità è collegata al divertimento ( una sorta di grande piscina con l’acqua termale per capirci).

– La terza zona

La strutturerei come la porzione dedicata ai veri amanti delle terme & spa.

Coloro che spendono volentieri di più per avere uno spazio esclusivo in cui stare a rilassarsi in serenità, senza casino a bersi la tisana drenante e che apprezzano un luogo più intimo e quasi privato.

La zona (che chiamerei con un nome ad esempio Acqua esclusiva, acqua rilassante, acqua essenziale) avrà un biglietto più costoso e darebbe diritto all’entrata nella Spa interna, con trattamenti e massaggi, una piscina termale riservata in esclusiva, una zona in cui rilassarsi in tranquillità insonorizzata dall’esterno e la possibilità poi di poter entrare nel resto del parco adults.

Creando in questo modo un pacchetto Vip dedicato ad un piccolo mercato che cerca la tranquillità assoluta.

 

Questo sarebbe il mio Aquardens, che si posizionerebbe come il parco dei tre mondi termali. Entrata Family, entrata Adults ed entrata Vips.

Così facendo Aquardens diventerebbe solamente l’ingresso che poi smisterebbe la scelta in 3 diversi concept.

In questo modo il parco, solamente dividendolo con dei pannelli trasparenti insonorizzati, diverebbe da uno a trino portando grandi giovamenti in posizionamento e quindi in utili.

Infatti ogni porzione avrebbe una propria vita, un proprio sito dedicato, una propria comunicazione scollegata e potrebbe combattere tranquillamente, con ognuno di essi contro il proprio competitor specifico.

Addirittura creando proposte diverse dedicate al proprio target per ogni porzione del parco.

Ora come ora Aquardens è veramente una confusione totale in posizionamento, il parco vuole talmente essere tutto che non è niente (il beer bar in un parco termale che punta al benessere è di difficile lettura).

Piacere a tutti è impossibile perciò in questo modo potrebbe tranquillamente posizionarsi in 3 diversi target e nel lungo periodo aumentare di uno zero il proprio fatturato.

Andiamo ora a raccontare il parco termale più antico VILLA DEI CEDRI A COLÀ: che lo descrivo in una frase come  INCASTONATO NELLA NATURA SECOLARE

Infatti il luogo credo sia uno dei più unici mai visitati, parco grandissimo con 2 laghi in cui l’acqua arriva naturalmente, Cedri secolari, una villa hotel con una storia importante (residenza per un periodo anche di Rommel) ed infine una grotta già utilizzata nel periodo romano.

All’interno della villa poi vi è la zona benessere e vicino una nuova piscina dedicata alla rieducazione affiancata dalla palestra e dalla medicina rieducativa.

Il target è molto semplice, a Colà entra chi vuole rilassarsi approfittando delle proprietà benefiche dell’acqua termale.

Quindi ospita il pubblico che tradizionalmente immaginiamo all’interno di una struttura termale; anziani che vogliono svolgere le cure, sportivi che compiono la rieducazione, coppiette innamorate ed amanti del benessere.

Le terme di Colà sono conosciute da tantissimo tempo e, sia grazie alla posizione nel Garda sia grazie alla presenza da ormai 30 anni nel mercato, sono uno dei parchi più amati e visitati del territorio.

COSA FAREI SE FOSSE MIO:

Qui ci imbattiamo in quello che si chiama, piovere proprio sul bagnato.

Una location unica, in una posizione strategica che nel 1989 si accorse di possedere un’altra unicità; l’acqua termale.

Diciamo che da quel momento la direzione commerciale e comunicativa del parco è sempre stata molto conservativa.

Il parco è una di quelle poche bellezze italiane uniche, se vuoi visitarmi questo è il prezzo, perché non ha concorrenza o competitor all’altezza.

Spiace perché potrebbe svolgere molte altre iniziative ed aiutare a spingere ancora di più la destinazione Garda ma, purtroppo in questo momento, la proprietà lo gestisce come fosse il proprio gioiello da custodire non pensando minimamente ad investire seriamente in marketing e promozione tanto la realtà è che questo luogo si vende da solo.

Qui si potrebbero svolgere tantissime attività e progettualità facendolo divenire, se gestito imprenditorialmente, il parco termale più visitato in Italia.

Speriamo che le prossime generazioni possano condurlo utilizzando una visione più imprenditoriale e meno romantica (ovviamente se ne avranno interesse, visto che il parco credo sia economicamente remunerativo anche gestito in questo modo).

Passando all’ultimo parco termale di cui raccontare, non faintendetemi vi sono bellissime realtà come Villa Quaranta Od Acqualux o Caesius, ma non possono essere strutture paragonabili a queste 3 sia come focalizzazione che come grandezza che come numero di ospiti.

Infine vi è a Garda anche Gardacqua che però, tra i vari fallimenti e ripartenze, a quanto vedo è rimasta molto indietro rispetto agli altri suoi simili.

Parliamo quindi della perla di Sirmione Aquaria: che può essere descritta come la bellezza assoluta.

Si perché è paragonabile a quella donna così bella ed elegante che anche senza trucco e normovestita fa ombra a tutte le altre.

La sua posizione è magnifica ed anche la sua media dimensione la rende credo, il parco più attrattivo per gli alto spendenti.

Diciamo che, per quanto espresso prima, le terme di Sirmione sono il luogo visitato dai benestanti della zona, nonché da coloro che risiedono nelle strutture di Sirmione, uno dei comuni che attira un pubblico molto particolare per la sua conformazione, la sua storia, la sua cultura ed anche per la presenza delle terme.

Aquaria è lo stabilimento termale esclusivo che lo rende una delle aziende più strutturate, organizzate ed erogatrici di utili esistenti nel comparto.

Vive costantemente in un over richiesta ( + ospiti che vogliono entrare rispetto al numero di lettini) che gli ha concesso di alzare i prezzi continuamente.

Questo permette di avere all’interno della propria struttura il meglio in ogni settore, sia nel personale che nell’attrezzatura.

Il cliente tipo è il ricco lombardo ( quindi non un pubblico molto simpatico secondo il mio modestissimo pensiero) ma che spende senza problemi quando qualcosa gli piace.

COSA FAREI SE FOSSE MIO:

Mah, forse inserirei un pacchetto super Vip per aumentare ancora maggiormente gli utili, o proverei delle offerte particolari per quel periodo in cui la struttura è meno affollata ( che ne so ad esempio il ticket del mattino).

Obiettivamente cercherei di creare collaborazioni con venditori locali cercando di riempire anche quelle poche fasce orarie libere (se ce ne sono).

Diciamo ecco che Aquaria l’ho inserito per onore di cronaca; come realtà molto importante del Garda ma se il parco fosse mio non assumerei uno come me.

Vi aspetto per continuare questo avvincente viaggio in cui parlerò di Leolandia, Fico e Vittoriale. A presto per la puntata n. tre

E come al solito

Che Dio salvi il turismo

Gioiosi saluti

Giacomo