CHI RIAPRIRÀ E QUANTO CI COSTERÀ IL SOGGIORNO?

Pubblicato da Giacomo il

CHI RIAPRIRÀ E QUANTO CI COSTERÀ IL SOGGIORNO?

Siamo arrivati finalmente alla prova del nove. Dopo averne parlato per mesi e preparato moltissime ipotesi e simulazioni, ora non si scherza più. La verità è adesso, si ritorna in gioco!

In campo turistico dal 15 sembra si riaprirà tutto, le prime targhe straniere già si vedono solcare le rotonde nostrane.

Ma ora la domanda che tutti ci poniamo è:

Apro o no? Se giro la chiave in che modo devo operare e cosa mi aspetta?
Perché è molto facile lanciarsi in quest’avventura, ma i rischi sono stati analizzati?

Ancora adesso il Covid è ferita aperta, ci siamo dentro ed il supporto statale è ancora tangibile.

Tra poco però la cassa integrazione finirà, i contributi statali termineranno e se non arriveranno gli ospiti in destinazione la crisi inizierà inevitabilmente.

La vera problematica arriverà ad Ottobre qui lo scrivo e qui lo grassetto. A meno di nuovi contagi i governi ed il pubblico dovrà andare avanti purtroppo e pian piano ce se ne dimenticherà, lasciando dietro i feriti. Pensate un po’ a come successo in ogni cataglisma, pensiamo ad un terremoto ( Amatrice per un anno sempre sui telegiornali, dopo 1 anno nessuno se li fila più, abbandonati a loro stessi).

Tra qualche mese, finita l’estate che per molte destinazioni, soprattutto quelle stagionali, è momento in cui far musina per vivere anche in inverno; cosa succederà se non avranno raggiunto l’obiettivo economico?

Ecco alcune mie ipotesi, su ciò che accadrà.

Tutti felici, 3 mesi a casa hanno destabilizzato chiunque, se ci avessero chiesto “dammi mille euro al mese ed esci di casa”, in molti li avrebbero versati.

Quando il nostro mitico Conte ha annunciato “ riaprite tutto” qualsiasi persona era felice di ripartire, soprattutto gli imprenditori od i liberi professionisti, stremati dal rimanere a casa. Nei giorni successivi moltissime persone erano già impegnate a preparare, con l’obiettivo di riaprire e ripartire con il proprio lavoro, molti di noi lo fecero per inerzia, spinti da un grande coraggio piuttosto che da una consapevolezza che i conti torneranno.

In questo momento vi sono  grandi differenze:

  • primo tipo: coloro che hanno realtà di proprietà, quindi possono decidere con più tranquillità il da farsi (avendo un piccolo mutuo ancora ancora sopportabile e magari congelabile). Chi addirittura sta bene economicamente può anche decidere di rimanere chiuso, spendere un po’ dei soldini dal conto privato e dire “ ci rivediamo nel 2021” ( che forse in alcuni casi è sicuramente più economico).
  • secondo tipo: chi ha un’attività o struttura in affitto e purtroppo non può smettere di pagarne la rata, se non dichiarando fallimento. Molti di questi infatti non hanno scelta nell’aprire, ne sono obbligati.

Direte voi “ ah ma possono andare in banca a chiedere un prestito, fino ai 25mila euro per legge lo concedono, anche con tassi bassissimi”. Non è proprio così, ma tienitelo segnato che ci arriviamo tra poco.

Oltre a queste 2 tipologie poi vi sono ulteriori due strade:

Le piccole strutture a gestione famigliare:

parliamoci chiaro, sia in affitto sia con strutture di proprietà questa categoria può tranquillamente sopravvivere. Al massimo rispolvera la nonna, il nonno o parenti dimenticati al piano superiore a cui chiedere un sacrificio per dover pagare un dipendente in meno ed in qualche modo la pagnotta a sera la si mangia. Quindi si apre!

Le strutture aziendali grandi invece, quelle con dimensioni tali da essere obbligate ad assumere molti dipendenti, sia esse in affitto o di proprietà, si trovano davanti ad una scelta importante ( apro la struttura a mezzo servizio o resto chiuso?). Qui la scelta è veramente difficile. Apro o non apro? Questo il dilemma…

 

Ragioniamoci un po’assieme che ne dici; pensando ai pro e contro del caso.

Le aziende vivono di flussi di cassa ( cash flow come lo chiamano quelli bravi), maggiori sono i costi, maggiori devono essere l’entrate. Durante la riapertura turistica tutti sappiamo che, se andrà bene, la colonna delle entrate sarà del 60% inferiore rispetto alla normalità, ma le spese saranno sempre alte ( perché le spese fisse sono parametrate ancora a fatturati pre covid) e per quanto puoi lasciare personale in cassa integrazione affitti e utenze li paghi comunque pieni.

Allora cosa pensa l’imprenditore; ascolto il consiglio di Conte al Tg e vado a richiedere alla mia banca un finanziamento, con quello posso avere liquidità che mi permette di rimanere in piedi e pagare i fornitori che non ho ancora saldato.

Benissimo! Il caro direttore guarda il fatturato della tua realtà e se per sbaglio nell’ultimo periodo non sei stato preciso e puntuale nei pagamenti, la banca può decidere di non darti fiducia e quindi lasciarti senza fieno in cascina ( senza soldi sul conto da poter investire).

Le banche infatti in questo momento premiano i bravi alunni meritevoli, sempre puntuali nelle interrogazioni, abbandonando i piccoli ( ricordo ancora le parole di Giuseppe, nessuno dovrà chiudere causa virus). Morale della favola, chi già era appena appena in difficoltà ora è spinto pesantemente verso il baratro, nel momento in cui le banche non lì concedono liquidità.

Capito questo, ora svolgiamo una piccola e semplice analisi di mercato riguardante la domanda, chi sono coloro che quindi potranno permettersi quest’estate le vacanze:

  • La maggior parte in Italia ha un lavoro dipendente, molti di questi ( non tutti per carità) sono stati cassaintegrati dalle proprie aziende, portando il proprio stipendio percepito ha una cifra minore rispetto al solito, per circa 3 mesi. Questi avranno perciò meno potere di spesa, perché se solitamente una famiglia viveva con 3mila euro al mese, mediamente cercava di avere spese pari a 2500 euro/mese, per avere 500 euro di fondo extra al mese. Ora, causa cassa integrazione, questi extra non esistono più. Di questi dipendenti molti, o non torneranno a lavorare, a causa del taglio personale innegabile post Corona virus, o saranno intimoriti che l’azienda per cui lavorano possa saltare in aria. Tutto questo per dire, secondo voi questi avranno voglia di spendere per andare in vacanza?
  • Anche coloro che hanno lavorato normalmente comunque, gli è stato chiesto il sacrificio da parte dell’azienda di scaricare le ferie, “che tanto poco lavoro per poco lavoro, almeno non devo pagare anche le ferie” pensa il titolare. Quindi senza giorni di ferie come si può andare in ferie?
  • I liberi professionisti od imprenditori ( almeno in rari casi) stanno fronteggiando una crisi mai vista, questo comporta che, dopo 3 mesi di 0 soldi entrati, chi ha voglia di pensare alle vacanza?

Questa purtroppo è la situazione reale ed è così non solo in Italia ma anche nel resto delle nazioni, quindi di turisti stranieri ne vedremo molti meno quest’estate, a causa dei voli cancellati e delle problematiche spiegate sopra, uguali anche negli altri paesi.

Dopo quest’analisi molto rapida troviamo delle destinazioni che sono capeggiate da grandi catene turistiche, pensiamo a Milano o Firenze ad esempio, dove le strutture ricettive sono aziende internazionali e non piccole strutture famigliari. Senza la mole pre covid apriranno? E se apriranno come rientreranno delle spese molto alte? Bo vedremo…

Sapendo questo prendiamo le realtà già in difficoltà; esse sono entrate in quel punto di non ritorno in cui dicono “ l’unico modo per salvare la baracca è aprire e sperare che le persone vengano; perchè già ora, senza liquidità bancaria, le uscite non riesco ad onorarle”.

Molte di queste realtà erano già a pareggio prima del virus, a pieno regime, ora come faranno?

Tutte queste strutture quindi hanno una sola possibilità di salvezza. Che i turisti arrivino, almeno da luglio a settembre. Se ciò non dovesse accadere sicuramente ad ottobre la chiusura sarebbe l’unica soluzione plausibile.

In questo momento sono molti gli italiani che svolgono escursioni fuori porta, chi in giornata e chi prenotando 1 o 2 notti. Ma non è abbastanza per sostentare una destinazione, la quale deve cercare di vivere tutta la settimana per mantenersi. Non si chiamano turisti questi ma escursionisti, risorse interessanti ancora ancora per le attività commerciali ma inesistenti per le strutture ricettive

Ciò che accadrà a questi purtroppo è che a Luglio, presi dal panico, abbasseranno i prezzi, scavandosi la fossa da soli ( quando abbassi il prezzo senza una logica tornare ad aumentarli poi è molto difficile). Molte realtà alberghiere cercheranno di concorrere con B&B od affittacamere che offrono ovviamente tariffe impossibili da eguagliare.

Ad Ottobre molti di questi si troveranno senza soldi, impossibilitati a ripagare i fornitori, perché con un 50% di occupazione a prezzi bassi è impossibile mantenere costi pre covid. Quindi falliranno purtroppo, lasciando a casa i propri dipendenti.

Questi primi raccontati li considero purtroppo, a meno di miracoli nei prossimi mesi, falliti a gennaio. Quando verranno acquistati da realtà solide per una cifra molto bassa.

 Invece a coloro i quali sono stati dati dalle banche finanziamenti ora dovranno decidere:

Apro oppure no?

L’unico motivo per cui ogni realtà deve aprire è per non farsi fregare i propri ospiti repeaters, quelli che ti visitano continuamente. Questo l’unico motivo.

 Essi contano in media il 40-50% di fatturato di ogni azienda. Rimanendo chiuso questi potranno provare qualcun altro e quindi l’anno successivo magari non tornare più da te.

C’è una forbice però che ogni azienda può permettersi di perdere per mantenere i repeaters, sopra la quale impossibile andare.

Io farei così; vedrei oggi quanti sono i repeaters che anche quest’anno hanno confermato e capirei quanto fatturato mi portano nel complesso. Ipotizzo che il 50% dei miei repeaters verrà quest’anno. Quella cifra è ciò che io posso permettermi come perdita quest’anno rimanendo in piedi, non di più.

Se so che ad esempio quella cifrà è 50mila euro all’anno, ma mantenere l’attività aperta mi costa 100mila euro al mese, la lascio chiusa che è meglio, il rischio di superare quel dato è troppo alto.

In questo momento ipotizzo che lavorerò al 30% del riempito dell’anno scorso ( lo dicono i dati non io), quindi prendo il mio bell’abaco in mano e faccio i conti al centesimo, capendo, senza tagliare i servizi, ma contenendo al massimo i costi, quanti soldi perdo al mese, ipotizzando d’incassare il 30% di fatturato rispetto al 2019.

Se la somma del fatturato tra repeaters + 30% dell’ipotetico fatturato fino ad ottobre è tanto minore rispetto ai costi che dovrei sostenere in un anno; meglio tenere chiusa la struttura pagandone solo i costi fissi.

Facciamo un esempio per spiegarmi meglio:

Se i miei repeaters mi portano un fatturato di 70mila euro + il 30% fatturato ipotetico rispetto al 2019, mi da 200mila euro ma le spese per mantere attiva la struttura è di 500mila euro capisco che potrei rischiare una perdita di 230mila euro.

Se i costi fissi per mantenere la struttura chiusa fossero 70mila ad esempio, in questo caso risparmierei 160mila euro. Quindi essendo la forbice così ampia, meglio non rischiare.

Quest’anno è un fantastico periodo in cui gli equilibristi aziendali correranno sul filo teso. Chi osa può cadere facendosi molto male o correre veloce superando molti e distanziando gli altri.

In questo momento non vinceranno i più performanti ed i più bravi, ma i più capaci a contenere i costi e salvare le apparenze dei propri servizi.

Vedo il periodo odierno simile all’accadimento in cui è caduto l’asteroide sulla terra ed i dinosauri, troppo grandi, non potendo nutrirsi a sufficienza si sono estinti, mentre gli esseri viventi più piccoli ed adattabili, sono sopravvissuti. Anche in questo caso le aziende più grandi, con troppe competenze, non focalizzate e con pochi margini non ce la faranno, mentre le aziende che sapranno sopravvivere mantenendo i costi bassi, con un conto economico e margini floridi, potranno ripartire più forti di prima, prosperando nel territorio.

Si prospettano degli anni difficilissimi. Se sei dinosauro o mammifero purtroppo lo hai deciso negli anni scorsi, ora quindi ti toccherà purtroppo semplicemente pagarne le conseguenze od ottenerne i benefici.

Ti auguro di lavorare per divenire un mammifero nel futuro o per rimanerlo

E spero come sempre che questo Dio salvi il turismo da questa grandissima tragedia.

Gioiosi saluti

Giacomo