BANDO DI GARA DMO GARDA

Pubblicato da Giacomo il

BANDO DI GARA DMO GARDA ~ Marketing in Vacanza

I miei pensieri… Si come sempre coinvolti ci siamo anche noi!

Cosa spero accada, ma cosa succederà alla fine

Sta per uscire…

I progetti sono stati consegnati ed ora dobbiamo solamente aspettare che in seduta pubblica annuncino il vincitore.

Di cosa sto parlando direte voi?

Semplicemente del bando di aggiudicazione del progetto creato dalla DMO del Garda dove l’articolo della gara esprimeva: REALIZZAZIONE DI UN PIANO OPERATIVO ANNUALE PER LA COMUNICAZIONE, PROMOZIONE E GESTIONE COORDINATA DELLE ATTIVITÀ DEI 20 COMUNI SOTTOSCRITTORI DI ACCORDO DI PROGRAMMA “DMO LAGO DI GARDA.

Per comprendere bene la storia dobbiamo tornare in dietro di qualche anno, nel 2014 la legge regionale veneta viene modificata, mostrando a cascata effetti che mutano completamente l’assetto turistico della regione.

Le modifiche sono tali da permettere l’emersione di montagne dove vi erano pianure, insomma lo scossone è enorme. I consorzi che prima potevano ricevere soldi da parte dei comuni, ora non possono più ottenerli, ma saranno le DMO (ossia le destination management organization) i decisori del futuro dei propri territori.

I comuni e la regione vogliono concedere soldini al Consorzio lago di Garda, questo però ora è privato e quindi non può più ricevere denaro direttamente dai comuni, se non tramite un bando, in quanto anch’esso come ente privato dovrà gareggiare con un progetto sfidando molti altri partecipanti.

Ogni anno che si aggiunge, il consorzio perde sempre più iscritti e continua inesorabilmente ad assottigliare la propria forza lavorativa.

Passano gli anni e questa situazione di impasse non si schioda, arriviamo quindi con il nostro racconto fino al 2019. In questo caso i 20 comuni aderenti alla DMO gardesana decidono di unirsi assieme ad altri importanti enti come la fiera di Verona, aeroporto Catullo ed altre realtà istituzionali per comprendere come muoversi. In questi anni la promozione del Garda Veneto è stata abbandonata solamente ad iniziative private od a qualche contributo comunale di scarsa importanza, che serviva per far emergere questo o quel particolare Comune.

Nel 2019 quindi, durante un ennesimo incontro di DMO, la camera di commercio di Verona ( colei che coordina la DMO gardesana) assieme ai comuni, decide finalmente di stanziare i soldi e di esprimere le direttive principali per produrre questo bando, che finalmente dovrebbe permettere al Garda di ottenere le risorse per ripromuoversi nel mercato internazionale (provate ad immaginare riuscire a mettere d’accordo comuni così importanti con invece altri paesi molto piccoli, su quanti soldi ognuno di loro deve poggiare sul piatto per questa realtà e dove andare ad investirli per rendere al meglio, soprattutto trattando una tematica così fondamentale per la rinascita istituzionale del Garda).

Tutto deciso, ora spetta alla camera di commercio di Verona il compito di scrivere tale bando, che doveva teoricamente uscire entro la metà dell’anno 2020. Arriva il Covid, tutto si allunga e praticamente si perde un altro anno, fino alla pubblicazione di tale bando in data 11 dicembre 2020, appena prima delle feste natalizie. Le varie proposte dovevano pervenire consegnate, con i crismi del caso, entro e non oltre le ore 12 del 20 gennaio 2021. La cifra in palio per la realtà vincitrice è 580mila euro + iva.

Per carità, direte voi, si sapeva da tempo che tale bando sarebbe uscito, quindi chi era interessato doveva già essere pronto a partecipare con la propria offerta.

Qui però vi posso puntualizzare, perché in tanti erano gli interessati a gareggiare per questo bando, ma la gara che viene decisa di presentare ha valore europeo; quindi serviva comprendere ciò che richiedevano; ma soprattutto che paletti vi erano inseriti per parteciparvi.

Si perché, per chi non conosce come avvengono i bandi di gara nel pubblico (scriverò tra poco un articolo su questo tema) non riesce fino in fondo a comprendere la difficoltà nella sua costruzione. Infatti non possono partecipare realtà piccole, più la cifra in palio è alta maggiore sono le garanzie da parte dell’ente che produce il bando.

In questo caso le richieste erano molto particolari, infatti potevano partecipare a tale gara solo realtà consociate in ATI o consorzi e non una singola azienda, il fatturato minimo richiesto non era elevato (sommando i rendiconti delle aziende partecipanti si doveva superare il milione di euro), ma invece il paletto della professionalità specifica svolta nell’ultimo triennio di almeno 580mila euro in attività comprovate in destination lo era (consegnare contratti ottenuti per tale cifra in lavori svolti nella stessa dicitura).

La proposta del progetto da scrivere richiedeva una progettualità non troppo complicata, in quanto le richieste da portare a termine e mostrare erano ad esempio l’attività nei social, la gestione del sito lagodiGardaveneto.com, l’utilizzo del DMS regionale, la creazione di book fotografici e video per ognuno dei 20 comuni, preparazione di incontri con giornalisti, blogger e Tour operator sia italiani che stranieri per mostrare le bellezze territoriali gardesane ed infine promuovere il territorio in media nazionali ed internazionali. Questi parametri avrebbero portato al punteggio totale di 100 punti così divisi; il 90% dei punti ottenibili con la migliore idea, valutata da un team di esperti, lasciando il restante 10% al ribasso economico.

So già cosa mi vorrai chiedere ora… Ma tu Giacomo che ne pensi del bando… Ma soprattutto….

Tu Giacomo hai partecipato? Quindi ok dai ve lo scrivo

Partecipare ad un bando simile, soprattutto così importante non è assolutamente una passeggiata.

Per chi non ha mai partecipato a bandi di gara deve sapere che le carte da produrre e le certificazioni sono fondamentali, ogni documentazione consegnata deve avere autocertificazioni annesse, ottenere una garanzia fideiussoria assicurativa, ovviamente il durc deve essere lindo e tante altre belle cose. Il progetto deve poi essere vestito in modo consono alle richieste; tutto questo pena l’esclusione.

Insomma partecipare ad un bando simile vuol dire produrre all’incirca 300 fogli scritti tra documentazioni e testo del bando vero e proprio.

Quindi lo sforzo è talmente alto da poter permettere di partecipare solamente a grandi realtà, in quanto anche l’esposizione economica (anticipi e spese accessorie non sono gestibili da piccole aziende).

Giacomo, quindi la tua azienda parteciperà?

La risposta è no ma si.

Cioè direte voi… che vuol dire?

Semplice, non siamo inseriti dentro alcun tipo di ATI o consorzio, quindi nella realtà non partecipiamo in prima linea in nessuno di questi progetti con il nostro nome.

Però…

Siamo partecipanti con la qualifica di Subappalto per attività di marketing territoriale e consulenti di destinazione all’interno del progetto redatto da una realtà veronese. Tale ATI è creata appunto da importantissime aziende del territorio.

In effetti in questo mese siamo stati contattati da molte imprese, alcune delle quali poi hanno deciso di non partecipare a tale bando per diversi motivi. Tra le varie proposte abbiamo deciso di presentare spunti e consigli nella creazione del progetto, secondo il nostro parere, migliore (tra quelli visti ovviamente), che rispecchiava il mio obiettivo; ossia svolgere un lavoro con il cuore per il bene del Garda, investendo tutta la cifra selezionando al meglio i modi in cui comunicare, conoscendo il target di riferimento del turista gardesano da intercettare.

Analizzando le idee del gruppo di lavoro, ho compreso chiaramente che aziende così grandi veronesi, abbiano tutto l’interesse a svolgere un lavoro senza dover trovare il proprio guadagno da tale bando, ma semplicemente mostrandosi competenti per comunicare la propria professionalità grazie a questo test, che gli rende grande visibilità mediatica.

Abbiamo quindi deciso di dare una mano, gestendo per loro conto alcune attività importanti, scegliendo solamente iniziative che già da anni svolgiamo e che siamo sicuri di poter compiere in modo molto preciso e professionale.

Chi potrà vincere secondo te Giacomo?

n primis racconto che questa gara è per noi Gardesani di vitale importanza, da troppo tempo ormai non ci si promuove più all’estero se non grazie ad iniziative private.  Siamo obbligati a sfruttare al meglio questo tesoretto per ottenere visibilità in quei mercati per noi importanti, intercettando ospiti di lingua tedesca o del nord Europa.

Qui vi sono 2 semplici strade, tutte le realtà che vi parteciperanno potranno avere 2 diversi interessi, con obiettivi diametralmente opposti tra di loro; infine vi sarà una terza unica outsider, scollegata dalle restanti.

Quella che mi auspico divenga il coordinatore, ma che purtroppo credo non otterrà la vittoria, parla di un gruppo di realtà territoriali gardesane o veronesi che si uniscano con l’obiettivo d’investire maggiormente questi soldi per migliorare le performance comunicative del Garda, piuttosto che ottenere il proprio guadagno dal bando stesso. Queste realtà sono consce che, investendo al meglio tale somma ne guadagnerebbero a lungo termine, vantandosi di aver risollevato le sorti del Garda.

Credo però questa situazione sia altamente difficile, in quanto non vedo realtà così importanti e specifiche che possano permettersi di unirsi per partecipare a tale bando, a parte ovviamente il gruppo a cui abbiamo dato qualche consiglio. Poche infatti sono le realtà interessate direttamente al mercato della comunicazione e promozione del Garda e quelle poche aziende, come anche ad esempio Gardalanding di cui io sono socio, sono troppo piccole per poter superare alcuni paletti, il più importante quello legato ai 580mila euro di svolgimento in lavori simili al progetto da bando.

Per tale accordo credo sia realmente difficile che alcune delle 5 realtà del Garda operanti in comunicazione, abbia interesse ad imbarcarsi in progetti così complicati, sia per la mediaticità che la vincita ne causerebbe, sia per l’investimento in energie che porterebbero via da altri progetti.

Immagino quindi, seppure sarebbe la soluzione maggiormente sperata, nessuna cordata gardesana avrà forza e coraggio nel parteciparvi, in quanto alcuna realtà in questi anni si è impegnata ( non si è potuto) per sopperire all’assenza del consorzio, facendone le sue veci.

La seconda tipologia di aziende che parteciperà e purtroppo vincerà, saranno quelle create da cordate imprenditoriali esperte in questo settore, molto grandi ma sicuramente non del territorio.

La realtà vincitrice potrà venire da Bologna ma probabilmente dall’estero, svolgerà tale lavoro certamente con professionalità ma non con il cuore, in quanto la destinazione gardesana non è di loro interesse ma svolgerà “il compitino” impegnandosi molto a spendere la minor cifra possibile di questi soldi, con un unico scopo, mantenere da questi 580mila cucuzze il maggior utile in tasca.

Tale visione purtroppo credo sia la più reale, dove grandi aziende associate professioniste riconsegneranno alla comunicazione solamente quello chiesto da bando, scollegandosi completamente dagli obiettivi, dalle richieste del territorio, fregandosene di comprendere il target, le esigenze ed il modo di lavorare di noi gardesani.

La situazione vedrà un gruppo di aziende che destinerà risorse perché deve spendere mostrando di aver svolto tale richiesta, cercherà di elargire meno soldi possibili in tot attività, senza comprendere perché e come poterli investire al meglio per ottenere un risultato reale.

La terza via, è il ritorno al passato; situazione in cui il bando venga vinto dal consorzio lago di Garda, anche se credo che questa idea sia poco probabile, in quanto il consorzio ormai ridotto ai minimi termini sia come personale, sia come importanza, si possa permettere di partecipare ad un bando di tale portata, con una sola persona assunta che possa ideare e costruire un progetto così grande.

 

Ora lo so cosa ti stai chiedendo; ma tu Giacomo cosa ne pensi di questo bando?

Ok dai lo so che non vedi l’ora di leggere un po’ di sana polemica, ma purtroppo questa non la troverai da me, perché sono già obiettivo nel comprendere quanto possa essere difficile unire, creare e mettere assieme così tante teste. Quindi l’importante era stanziare questa cifra, così indispensabile per aumentare la nostra visibilità nei mercati in cui altre nazioni ci hanno superato in visibilità ed in numeri di presenze.

Sono molto felice anche della decisione di proporre una gara dove per il 90% viene premiato il progetto e per il 10% la parte economica, perché così facendo vincerà quel gruppo che costruirà un’iniziativa ambiziosa e professionale e non semplicemente coloro che proporranno un ribasso mostruoso.

Credo sia anche corretto tutto ciò che è scritto nel disciplinare di gara, toccando tutti i punti fermi comunicativi odierni per colpire a 360° la promozione del territorio.

Diciamo inizialmente che mi accontento della cifra in gara dai.

580mila euro possono sembrare tanti, ma se una realtà importante come il Garda vuole comunicare in almeno 10 nazioni 50 mila euro da investire per nazione è un po’ pochino. Sarebbero serviti il doppio dei soldi, dovevano poi essere uniti, secondo il mio parere, con quelli stanziati da Lombardia e Trentino per muoversi assieme come lago di Garda, al fine di promuovere lo stesso territorio coeso, investendo più dindini come un unico ente e non dividendolo in 3 parti, come ora avviene.

Il secondo mio punto di domanda è sul tempo.

Un bando di un anno è sicuramente insufficiente, ma spero che la DMO abbia deciso tale data per mettere alla prova il vincitore della gara, permettendogli poi di assegnargli successivamente un nuovo progetto almeno triennale, perchè in un mercato così difficile come il turismo i primi risultati delle azioni messe in campo si vedono almeno dopo un triennio

Il terzo punto su cui puntualizzo è solo un semplice paletto, che però ha eliminato tantissime realtà che avrebbero voluto parteciparvi.

Infatti decidere d’inserire come condizione sine qua non un blocco così importante per poter partecipare, come i 580mila euro svolto nell’ultimo triennio in progetti uguali, porta sicuramente ad eliminare il 90% delle realtà interessate comprese tutte quelle gardesane.

Sicuramente le ragioni di questa scelta sono chiare e comprensibili, questa decisione implica però che potranno partecipare a tale gara al massimo 10 realtà italiane o tutt’al più, gruppi uniti tra loro. Sicuramente questo vincolo serve a tutelare la DMO, ne sono convinto, ma di certo aiuta solamente quelle grandi realtà ad avvicinarsi e partecipare a tale gara.

In ultimo, e posso dire la mia unica critica reale al progetto, parlo del tempo per preparare tale bando.

Non credo sia stata l’idea più congeniale proporre tale gara appena prima delle vacanze di Natale, sono conscio che altrimenti si sarebbero potuti perdere i soldi dell’esercizio 2020 dei comuni per carità, ma allora come tempo sarebbe stato corretto allungare la consegna del tutto fino al 30 gennaio. Consideriamo la realtà, che dal 20 dicembre al 10 gennaio, molte aziende sono poco propense ad effettuare scelte così importanti, infatti  molte imprese hanno deciso il da farsi il 10 gennaio, avendo così solamente 10 giorni per produrre il materiale, tempistiche non sufficienti per l’ottenimento di tutte le documentazioni.

Anche questo credo abbia influito sulle decisioni di molte realtà gardesane nel non partecipare a tale competizione aziendale.

Mi piacerebbe svegliarmi il 1° febbraio, comprendere che la cordata vincitrice fosse di Verona, avesse in primis interesse a promuovere il Garda e non i propri interessi economici, consci della responsabilità che essi hanno nei confronti di una destinazione mai così in difficoltà come quest’anno.

Ho il sogno che questa realtà dialoghi con il territorio circostante, comprenda le esigenze reali della destinazione e capisca quale sia il target su cui puntare, concentrandosi semplicemente lì.

Sappia che non esiste promozione senza formazione del personale per accogliere al meglio poi il turista, pensiero che troppo spesso viene dimenticato od etichettato come secondario.

Spero vivamente che possa fattivamente aiutare a promuovere le bellezze del Garda come ai vecchi tempi, quando i soldi investiti in promozione erano tanti e sperperabili.

Perché in questo momento c’è tanto bisogno di promozione. ci si deve rialzare!

Le famiglie che vivono grazie a questo fantastico settore chiamato turismo sono moltissime, quindi la responsabilità che avranno i vincitori del progetto sono veramente alte.

Molto del futuro dipenderà anche dal loro lavoro e le aspettative saranno realmente importanti.

Quindi non ci resta che augurare al vincitore un grande buona fortuna,

Vi prego di portare il Garda nel mondo con il cuore!!!

Che Dio salvi il turismo

Gioiosi saluti

Giacomo


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